Sabato 28 gennaio 2012 3ª settimana del Tempo Ordinario
di
gesuemaria
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12 Gennaio 2021
- VANGELO (Mc 4,35-41)
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono? - Dal Vangelo secondo Marco
In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra
riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre
barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto
che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e
gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al
mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete
paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro:
«Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Non si capisce l’atteggiamento del figlio di un italiano che accusa tutti gli italiani di essere
codardi (vigliacchi, pusillanimi). Non è un figlio nato in Italia è vero, vive in Germania e sua
madre è tedesca, ma il padre italiano indica che lui è anche figlio dell’Italia. Il settimanale
tedesco “Der Spiegel” definisce gli italiani un popolo di codardi. “Non sono una razza”,
addirittura scrivono. Secondo loro siamo tutte persone da evitare. Si considerano bravi e
coraggiosi, “con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una
razza”.
Che i tedeschi si considerino una razza superiore lo abbiamo già letto nei discorsi di
Hitler…
Il direttore del famoso settimanale tedesco “Der Spiegel”, ci ha definiti un “popolo di
codardi”, è un uomo di 47 anni. Si chiama Georg Mascolo, figlio di un italiano (di
Castellammare di Stabia). Città non troppo lontana (13,6 chilometri, circa venti minuti in auto)
da Meta di Sorrento, il paese di Francesco Schettino. Nel 1977 questo settimanale ci definì tutti
mafiosi, periodicamente ripetono queste offese gratuite, dimenticando cosa ha fatto Hitler.
Noi abbiamo avuto uno Schettino che ha sbagliato e sbagliare fa parte dell’uomo, ma la
Germania ha avuto un campo di concentramento in cui era concentrato l’orrore e la morte
camminava vestita di ossa umane. “Il campo di concentramento di Auschwitz fu uno dei tre
campi principali che formavano il complesso concentrazionario situato nelle vicinanze di
Auschwitz. Facevano parte del complesso anche il campo di sterminio di Birkenau, situato a
Birkenau, il campo di lavoro di Monowitz, situato a Monowitz, ed i restanti 45 sottocampi
costruiti durante l’occupazione nazista della Polonia”.
Ad Auschwitz i tedeschi uccisero milioni di persone, bruciandoli vivi o nelle camere a gas.
Non vogliamo ricordare per accusare, la memoria deve essere perdono e amore
fraterno. Il direttore figlio di un italiano non lo ha ancora compreso. Il titolo in copertina per
vendere qualche copia in più l’ha preferito allo spirito del cordoglio per la tragedia della
Concordia. Ognuno manifesta quello che ha dentro.
Il disastro della nave ha causato parecchi problemi anche a quanti si sono salvati. Oltre lo
shock che ha arrecato gravi turbamenti difficilmente superabili, sono avvenuti episodi curiosi.
Una notizia che avevo letto due giorni fa: “Sulla Costa Concordia c’era anche un parroco di
Besana Brianza”. Fin qui nulla di male, nel senso che questo parroco, don Massimo Donghi,
risponde alla sua coscienza e a Dio, non voglio assolutamente sindacare sulle sue scelte. Se la
notizia fosse stata solo questa, non l’avrei riportata qui, purtroppo ieri è venuta fuori
qualcos’altro che disturba la serietà di un Sacerdote, perché appanna la sua coerenza.
Sappiamo molto bene che se il Sacerdote non è coerente, le sue omelie e le catechesi non
vengono accolte.
Questo parroco, don Massimo Donghi di Besana Brianza, aveva detto a tutti i parrocchiani
che a metà gennaio sarebbe andato in ritiro spirituale e che sarebbe stato per una
settimana in preghiera contemplativa, mentre poi in realtà è andato in crociera ed è stato uno
dei primi a scappare dalla nave Concordia e a salire sulla prima scialuppa. Anche questo fatto di
essere stato tra i primi a lasciare la nave ed avere lasciato anziani, bambini e donne nel panico e
nella sofferenza più atroce, per cercare di salvare se stesso, ha lasciato sorpresi.
Don Massimo Donghi si è saputo ieri, negli anni passati è stato in prima linea nel condannare
le persone politiche che sbagliavano e non i loro peccati, si è impegnato nel gettare fango verso
politici della parte politica a lui avversa e ha condannato come un giudice divino l’incoerenza
degli altri. ECCO, TUTTO IL PROBLEMA STA IN QUESTA PAROLA: INCOERENZA.
Don Massimo Donghi si è occupato di politica fino al punto di scrivere articoli contro
determinate persone pubbliche, utilizzando parole al vetriolo e facendo in realtà politica,
distaccandosi dal suo ruolo di guida delle anime. Un Sacerdote non deve occuparsi di politica,
deve difendere i valori cristiani, i principi non negoziabili della nostra Fede, come dice Papa
Benedetto XVI.
Il Sacerdote indica ai credenti la Via che devono percorrere loro che vivono nel mondo,
chiarisce gli aspetti sociali della politica e lascia liberi i fedeli di orientarsi secondo la loro
coscienza.
Per quanto concerne il rapporto tra Chiesa istituzione e politica, il Concilio Vaticano II
stabilisce un criterio fondamentale: «La missione propria che Cristo ha affidato alla sua Chiesa
non è di ordine politico, economico e sociale: il fine, infatti, che le ha prefisso è di ordine
religioso» (Gaudium et spes, n. 42).
Padre Sorge ha scritto: «La missione “religiosa” della Chiesa non significa affatto
disinteresse per la realtà sociale, e in particolare per l’ambito politico; indica piuttosto la
prospettiva specifica che la Chiesa ha nei confronti della politica, rimanendo sul piano di
un’etica ispirata dalla fede e, nello stesso tempo, razionalmente argomentabile non solo per i
credenti. La Chiesa istituzione, quindi, esercita un influsso mediato e indiretto sull’attività
politica, in quanto il Vangelo ispira i comportamenti personali e sociali, privati e pubblici, di
chi liberamente lo accoglie.
Un secondo criterio è strettamente collegato al primo: la Chiesa in quanto istituzione si
autoesclude dall’intervenire direttamente nella prassi politica in senso stretto, partitico. Non
perché questa sia qualcosa di sconveniente o di “sporco”, ma perché, nella sua universalità, la
missione religiosa non può divenire “di parte” come è proprio di ogni scelta politica
Un terzo criterio, infine, riguarda i rapporti specifici tra la Chiesa e lo Stato: entrambe le
istituzioni, nella chiara distinzione degli ambiti e nel rigoroso rispetto della reciproca
autonomia, sono chiamate a collaborare in vista del bene comune. La Chiesa non può servirsi
della politica a scopo religioso, né lo Stato può servirsi della religione a scopo politico;
ciononostante, vi sono campi nei quali, in certa misura, le due realtà si compenetrano: per
esempio, in quelli riguardanti i diversi aspetti della vita umana, la famiglia, il diritto dei
genitori di scegliere liberamente la scuola e l’educazione per i figli».
Precisa Benedetto XVI: «La Chiesa non può e non deve prendere nelle sue mani la battaglia
politica per realizzare la società più giusta possibile. Non può e non deve mettersi al posto
dello Stato. Ma non può e non deve neanche restare ai margini nella lotta per la giustizia. Deve
inserirsi in essa per la via dell’argomentazione razionale e deve risvegliare le forze spirituali,
senza le quali la giustizia, che sempre richiede anche rinunce, non può affermarsi e
prosperare» (Deus caritas est, n. 28).
Spiegato il ruolo del Sacerdote nei riguardi della politica, mi dispiace molto per don
Massimo Donghi, gli è cascato addosso tutto quanto aveva gettato sopra gli altri. Spero gli
serva per cercare di più la Verità del Vangelo e l’Amore di Dio, lasciando i credenti liberi di
orientarsi politicamente secondo la loro coscienza. Perché il Sacerdote non manipola, ma
illumina, consiglia, guida e lascia liberi i fedeli di fare le loro scelte. Non si impone
l’orientamento politico.
Se don Massimo Donghi si trovava in crociera, ripeto, non dobbiamo essere noi a
condannarlo o ad approvarlo, lui conosce le sue motivazioni, è libero delle sue scelte, ma
condurre una battaglia di moralità e andare su una nave in crociera a divertirsi non depone a suo
favore. Fuggire tra i primi e gettarsi nella prima scialuppa non mostra di saper dare la vita per
salvare le anime.
Dove voglio arrivare? A questa conclusione: si è bravi con le parole, è facile lanciare
proclami o a sbandierare una certa Fede, ma poi, nella vita privata si può agire in modo
opposto. Per noi non sia così, è umiliante per la coscienza e blocca la vita spirituale.
Fissiamo nella mente e nel cuore la ricerca in ogni circostanza della coerenza, di vivere la
Fede con serietà e verità.
Lo dice Gesù: “Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai
rovi?” (Mt 7,16).
In me non c’è alcun sentimento di condanna verso questo parroco, posso aggiungere che si è
lasciato vincere da una debolezza e potrà ricominciare meglio di prima. Non ha commesso un
reato, ma adesso con quale credibilità può parlare ai parrocchiani? Se tra un mese dirà in
parrocchia che mancherà alcuni giorni per incontri spirituali, i fedeli che cosa penseranno?
Tra un intervallo per incontri spirituali con persone venute a trovarmi e il tempo per meditare
il Vangelo, ho letto la Parola di oggi per esaminarla e vi trovo con sorpresa proprio l’episodio
del mare agitato. Gesù mi sta porgendo materiale per descrivere come si comportò Lui durante
la grande tempesta di vento. Non sto qui a delineare quanto fosse santa la presenza di Gesù su
una misera barca, al freddo, senza cabine né confort, in balia del vento e delle onde che
avevano riempito di acqua l’imbarcazione.
Mi commuove leggere che Gesù “se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva”, ma un Dio
può mai dormire? Era il riposo del condottiero, ma era più vigile Lui di tutti gli Apostoli che si
agitavano. Gesù rimane a poppa, la parte posteriore di un’imbarcazione, sereno e dominatore,
anche se per gli altri Egli dormiva.
Gesù non si agita e non fugge, Egli vigila su ognuno di noi, più di una madre sul proprio
figlio. Non appena vide il terrore che travolgeva i cuori degli Apostoli, “minacciò il vento e
disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia”. Ecco cosa è in grado
di compiere Dio e quanti vivono in comunione con Lui.
Chi dubita, ripete con gli increduli Apostoli: “Chi è dunque costui, che anche il vento e il
mare gli obbediscono?”.
Tutti noi ci troviamo su una nave che galleggia su un mare spesso agitato e violento, molti
sono pronti a mollare tutto alla prima tempesta, altri si affidano a Gesù e alla Madonna, sicuri
che Loro interverranno. E quando dubitiamo o ci abbattiamo, Gesù ci dice sempre: “Perché
avete paura? Non avete ancora Fede?”.
CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL
SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO
QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
Proposito
Oggi inizierò a impegnarmi per conoscere meglio me stesso, per comprendere quali virtù e
difetti predominano in me, al fine di intraprendere un sano cammino di crescita spirituale.
Pensiero
Quando un figlio abbandona i genitori per obbedire alla vocazione, Gesù Cristo prende il suo
posto nella famiglia. (San Giovanni Bosco)
Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere
Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera
efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di
guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e
ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna.
Potete stamparla dal mio sito:
https://www.gesuemaria.com/efficace-preghiera.html
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 gennaio 2012 (Mirjana)
Cari figli, mentre con materna preoccupazione guardo nei vostri cuori, vedo in essi dolore e
sofferenza; vedo un passato ferito e una ricerca continua; vedo i miei figli che desiderano essere
felici, ma non sanno come. Apritevi al Padre. Questa è la via alla felicità, la via per la quale io
desidero guidarvi. Dio Padre non lascia mai soli i suoi figli e soprattutto non nel dolore e nella
disperazione. Quando lo comprenderete ed accetterete sarete felici. La vostra ricerca si
concluderà. Amerete e non avrete timore. La vostra vita sarà la speranza e la verità che è mio
Figlio. Vi ringrazio. Vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto. Non dovete
giudicare, perché tutti saranno giudicati.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 novembre 2011 (Mirjana)
Cari figli, il Padre non vi ha lasciato a voi stessi. Il suo amore è immenso, l’amore che mi
conduce a voi per aiutarvi a conoscerlo, affinché tutti, per mezzo di mio Figlio, possiate
chiamarlo “Padre” con tutto il cuore e affinché possiate essere un popolo nella famiglia di Dio.
Ma, figli miei, non dimenticate che non siete in questo mondo solo per voi stessi e che Io non vi
chiamo qui solo per voi. Coloro che seguono mio Figlio pensano al fratello in Cristo come a
loro stessi e non conoscono l’egoismo. Perciò Io desidero che voi siate la luce di mio Figlio,
che voi illuminiate la via a tutti coloro che non hanno conosciuto il Padre -a tutti coloro che
vagano nella tenebra del peccato, della disperazione, del dolore e della solitudine- e che
mostriate loro con la vostra vita l’amore di Dio. Io sono con voi! Se aprite i vostri cuori vi
guiderò. Vi invito di nuovo: pregate per i vostri pastori! Vi ringrazio.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 25 ottobre 2011
Cari figli, vi guardo e nei vostri cuori non vedo la gioia. Oggi io desidero darvi la gioia del
Risorto perché Lui vi guidi e vi abbracci con il suo amore e con la sua tenerezza. Vi amo e
prego incessantemente per la vostra conversione davanti al mio Figlio Gesù. Grazie per aver
risposto alla mia chiamata.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 2 ottobre 2011 (Mirjana)
Cari figli, anche oggi il mio Cuore materno vi invita alla preghiera, ad un vostro rapporto
personale con Dio Padre, alla gioia della preghiera in Lui. Dio Padre non vi è lontano e non vi è
sconosciuto. Egli vi si è mostrato per mezzo di mio Figlio e vi ha donato la vita, che è mio
Figlio. Perciò, figli miei, non fatevi vincere dalle prove che vogliono separarvi da Dio Padre.
Pregate! Non cercate di avere famiglie e società senza di Lui. Pregate!
Pregate affinché la bontà che viene solo da mio Figlio, che è la vera bontà, inondi i vostri
cuori. Solo cuori pieni di bontà possono comprendere ed accogliere Dio Padre. Io continuerò a
guidarvi. In modo particolare vi prego di non giudicare i vostri pastori. Figli miei, dimenticate
forse che Dio Padre li ha chiamati? Pregate! Vi ringrazio.
(Apparizione straordinaria a Ivan – 24 giugno 2011 alle ore 23 sul Podbrdo a
Medjugorje)
Cari figli, anche oggi mi rallegro con voi, anche oggi nella gioia vi invito: accogliete i miei
messaggi e vivete i miei messaggi. Che i miei messaggi diventino vita! Incastonateli nelle
vostre vite, che questo sia il nutrimento nel vostro cammino di vita. Sappiate, cari figli, che
sono con voi quando attraversate i momenti più difficili, che vi incoraggio e consolo, che
intercedo presso mio Figlio per tutti voi. Perciò, cari figli, perseverate nella preghiera e non
temete! Seguitemi senza paura. Grazie, cari figli, anche oggi per avermi nuovamente accolto e
aver accolto i miei messaggi e perché vivrete i miei messaggi.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 25 giugno 2011
Cari figli, ringraziate con me l’Altissimo per la mia presenza con voi. Gioioso è il mio cuore
guardando l’amore e la gioia che avete nel vivere i miei messaggi. In molti avete risposto ma
aspetto e cerco tutti i cuori addormentati affinché si sveglino dal sonno dell’incredulità.
Avvicinatevi ancora di più, figlioli, al mio Cuore Immacolato perché possa guidarvi tutti verso
l’eternità. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Messaggio della Madonna a Medjugorje del 20 febbraio 1985 (Messaggio dato al gruppo
di preghiera)
Decidete fermamente che cosa fare di particolare per questa Quaresima. Io vorrei darvi
un’idea. Durante questo tempo cercate di vincere ogni giorno un difetto evitando una delle
vostre debolezze e mancanze più frequenti, quali l’irascibilità, l’impazienza, la pigrizia, il
pettegolezzo, la disubbidienza, il rifiuto delle persone antipatiche. Se non riuscite a
sopportare una persona orgogliosa, dovete voi cercare di avvicinarvi a lei. Se volete che diventi
umile, fate voi il primo passo verso di lei. Mostratele che l’umiltà vale più dell’orgoglio.
Dunque ogni giorno meditate su voi stessi e cercate nel vostro cuore ciò che c’è da cambiare, le
debolezze da superare, i vizi da eliminare. Desidero inoltre che ognuno di voi scelga un altro
membro del gruppo e insieme decidiate di vivere spiritualmente uniti per tutta la Quaresima.
Accordatevi su che cosa fare insieme per cercare di eliminare i vostri difetti. Dovete impegnarvi
e sforzarvi al massimo. Dovete desiderare sinceramente che questa Quaresima trascorra
nell’amore. Così sarete più vicini a me e al Padre celeste. Sarete più felici voi e saranno più
felici anche gli uomini attorno a voi. Come Madre vi invito ad essere coscienti di tutto quello
che fate.
“Continuiamo a recitare ogni giorno il Santo Rosario alle ore 16 e alle ore 21 in comunione
di preghiera, già siamo moltissimi a partecipare a questa cordata spirituale. Possiamo pregare
in comunione di amore nelle stesse ore, recitando il Santo Rosario ogni giorno secondo le
intenzioni della Madonna. Ognuno decide se partecipare alle due Corone oppure a una delle
due. L’importante è recitare almeno una Corona al giorno in comunione con Gesù, la Madonna
e tra noi. Vi assicuro che le benedizioni saranno abbondanti e chi cerca Grazie le potrà ottenere
con maggiore facilità, perché pregando insieme, la preghiera diventa potente”.
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