Lunedì 22 settembre 2014 25ª Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 8,16-18)
    La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto
    un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate;
    perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Ci sono giornate impegnative e non c’è neanche il tempo di cominciare a scrivere la newsletter. Ma non si
    può rinunciare alla meditazione della Parola di Dio, anche se viene letta sul tardi. Mi commuovo quando leggo
    innumerevoli messaggi che manifestano l’attesa ansiosa di ricevere quanto prima il commento al Vangelo.
    Anche molti Sacerdoti lo hanno chiesto e da parte mia c’è piena disponibilità ad inviarla la sera precedente,
    per molto tempo ci sono riuscito e devo ritrovare il tempo per anticiparla, anche se per moltissimi viene accolta
    con grande gioia a qualsiasi ora e giorno. La Parola di Dio è eterna ed sempre attuale.
    Il tempo della mia giornata trascorre prevalentemente nella preghiera che comprende vari momenti e atti liturgici, l’ho già scritto e lo ribadisco per invitarvi a mettere al centro della giornata la preghiera, poi tutto il resto
    deve essere compiuto con l’aiuto di Gesù e la protezione della Madonna. Tutto viene offerto a Loro due.
    Nella giornata tutto può mancare tranne la preghiera, e deve essere prolungata soprattutto per i Sacerdoti.
    Almeno tre/quattro ore al giorno si devono dedicare all’adorazione di Dio, al ringraziamento per quanto ci dona
    e si ama particolarmente perché Lui è buono. Tutti i cristiani sanno che Dio è Santissimo, pochi Lo avvertono
    come buono. E Lo pregano quasi con timore, come se Lui dovesse rimproverarli.
    La preghiera è come l’ossigeno per la vita fisica di una persona.
    Ho letto che un essere umano consuma mediamente 550 litri (mezzo metro cubo) di ossigeno al giorno.
    L’aria inalata è composta per circa il 20% da ossigeno, mentre quella esalata ne contiene solo il 15%; quindi
    circa un quarto dell’ossigeno viene consumato a ogni respiro: viene infatti portato, attraverso il sangue arterioso, dai polmoni alle cellule del corpo, che in cambio cedono al sangue venoso anidride carbonica.
    Togliendo l’ossigeno al corpo avviene una grande disgrazia, togliendo la preghiera all’anima si entra in uno
    stato agonizzante e non sono più attive le virtù, i valori morali non si riescono a vivere, la mente è sconvolta da
    tantissime distrazioni pericolose, il linguaggio è indecoroso, la Grazia è perduta e si rimane sottoposti ad ogni
    tipo di tentazione.
    Tutto può accadere di gravissimo!
    È determinante studiare la Parola di Dio. Io sono innamorato del Vangelo, di ogni Parola come la Tradizione
    ce lo ha trasmesso. Tutto è meraviglioso nel Vangelo, anche se qualche espressione ci può colpire di più in un
    certo periodo mentre in altri tempi non suscita più quella consolazione o maggiore determinazione nel compiere
    qualche opera.
    Oggi leggo questa frase che senz’altro piace a quelle persone che sono rimaste vittime di persecuzioni o di
    false accuse: “Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato”. Parole che dispiacciono a quanti non hanno la
    coscienza serena, sono invece di grandissimo conforto e motivo di gioia a coloro che desiderano la giustizia e
    chiedono nella preghiera che quanto è nascosto sia svelato e la verità conosciuta dalle persone coinvolte.
    Moltissime persone per varie ragioni sperano e pregano perché ottengano giustizia al più presto. Anche per
    diatribe familiari o nell’ambiente lavorativo attendono nella sofferenza e chiedono la realizzazione della frase
    sopracitata, che si completa in questo modo:
    “Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato. Nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in
    piena luce”.
    1 Ave Maria per Padre Giulio
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