Martedì 30 settembre 2014 26ª Settimana del Tempo Ordinario
di
gesuemaria
·
13 Gennaio 2021
- VANGELO (Lc 9,51-56)
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. - Dal Vangelo secondo Luca
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di
mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore,
vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Come faccio periodicamente, oggi vi rilascio una meditazione personale seguendo gli schemi che ho già
pubblicato. Tra le numerose tematiche che trovo in un passo così breve, mi colpisce in questo momento la cattiva accoglienza di Gesù da parte dei samaritani. Tutto sommato poteva anche starci, c’erano contrasti da ambo le
parti.
Vi invito a riflettere spesso -almeno fino alla prossima newsletter- su queste parole: “Ma essi non vollero riceverlo”.
Quelli di Samaria e quelli di Gerusalemme, quindi della Giudea, si disprezzavano con compiacimento, entrambi provavano un odio profondo e la certezza di essere dalla parte della verità. La storia si ripete ciclicamente, ed è vero perché sempre si ripetono le dispute nel popolo di Dio. A quel tempo il popolo era Israele, oggi è il
Cristianesimo.
Gesù che viene rifiutato mi impressiona pensando alla sua bontà e la sua sofferenza è indicibile. La prova
morale è la più dolorosa.
Il mio pensiero si dirige sulla salvezza non accolta dai samaritani, anche se hanno attenuanti forse sufficienti
per ottenere il perdono da Dio. Essi rifiutano la tradizione ebraica e concentrano la loro credenza sulla Torah
almeno fino a prima dell’esilio a Babilonia. È una religione abramitica strettamente correlata all’Ebraismo, in
loro non c’è l’accoglienza dei Profeti e di tutti i libri dopo il Deuteronomio.
La presenza di Gesù nel loro territorio viene considerata come una violazione e “non vollero riceverlo”. Il testo
precisa come motivazione “perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme”, conoscono dove si reca e
non condividono la sua scelta. Non accettano perché determinano la loro volontà e non pregano per capire.
Dovevano pregare quel Dio che voleva entrare nel loro villaggio, ma Gesù voleva soprattutto entrare
nei loro cuori.
È sempre l’uomo a decidere la sua sorte, il destino è nelle mani di ognuno di noi e le scelte vitali decidono il
nostro futuro.
Non sempre le scelte dei cristiani si compiono nella preghiera e dopo avere pregato umilmente Gesù, così
può avvenire di non accogliere Lui quando bussa alla porta e non ci accorgiamo che ci sta chiedendo qualcosa,
sempre favorevole alla nostra vita spirituale e mai contraria al nostro vero bene e alla felicità eterna che ci vuole
donare.
Notiamo in questo passo del Vangelo che Gesù “prende la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme”. Non è arrivato ancora il tempo della sua Passione, ma è sempre tempo di annunciare soprattutto a
Gerusalemme che Dio è in mezzo a loro, si è realizzata la profezia di Isaia sul Servo sofferente, è venuto il
Messia ed essi si sono rivoltati contro il Figlio mandato dal Padre nella sua Vigna.
Il Figlio ha trovato molti vignaioli disonesti e passerà la Vigna ad un altro popolo!
C’è da rilevare che prima della decisione di prendere la ferma decisione di recarsi a Gerusalemme e prima
della Trasfigurazione (Lc 9,28-36), Gesù annuncia due volte la sua Passione e Morte:
“Il Figlio dell’Uomo deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi,
esser messo a morte e risorgere il terzo giorno” (Lc 9,22).
“Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell’Uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini”
(Lc 9,43b-44).
La premura di Gesù è l’annuncio da portare a Gerusalemme per diffonderlo in tutto il mondo, la sua ansia
apostolica è inesauribile e la trasmette ai cristiani che si avvicinano a Lui e cominciano a praticare con impegno
la sua Parola per vincere, finalmente, vizi e tentazioni.
È impossibile vincere da soli i tumultuosi attacchi che arrivano dai diavoli e dalla carne, si rimane
sempre schiacciati per la poca capacità di resistenza. Da soli non si vince mai, non possiamo contare sulle
nostre forze per superare ostacoli insormontabili.
Abbiamo assoluto bisogno del Signore, dalla mattina quando ci fermiamo in preghiera e Lo ringraziamo per
il nuovo giorno e gli diciamo cosa faremo nella giornata per avere la sua assistenza, mettendo ogni opera e
qualsiasi atto nel suo Cuore; fino alla sera quando riflettiamo sulla giornata trascorsa insieme a Gesù e valutiamo le buone e le cattive opere.
Per queste cattive bisogna dolersi con sincerità e proporsi la pratica della virtù opposta. Se il peccato è grave
si ricorre alla Confessione.
Gesù è venuto per salvare l’umanità, lo mostra quando rimprovera i due fratelli che volevano punire i samaritani, che Lo avevano rifiutato.
Quanti oggi nella Chiesa rifiutano Gesù e si volgono dall’altra parte?
Lui non manda fuoco dal Cielo per bruciarli, Lui è Amore e aspetta fin quando è tempo il loro ritorno, poi
chiude la porta e le vergini stolte busseranno inutilmente o quelli che diranno di avere cantato, ballato, suonato
per Lui, sentiranno quelle tremende parole di rifiuto: “Non vi conosco. (…) Non so di dove siete”.
Gesù dona ai peccatori ancora quelle possibilità per ravvedersi e ritornare alla vera Vita. Devono mettere al
centro la Parola di Dio, riscoprire il Vangelo così come la Tradizione ce lo ha trasmesso in questi duemila anni.
Chiediamo ogni giorno alla Madonna nel Santo Rosario di cambiare i nostri cuori e quelli dei cristiani
che non amano più Gesù.
1 Ave Maria per Padre Giulio
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