Lunedì 30 settembre 2013 26ª Settimana del Tempo Ordinario

  • VANGELO (Lc 9,46-50)
    Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
  • Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo
    il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel
    mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti
    voi, questi è grande». Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demoni nel
    tuo Nome e glielo abbiamo impedito, perché non Ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi». Parola del Signore
    Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
    Il Vangelo oggi ci presenta due argomenti discussi nella stessa circostanza, il secondo si sovrappone al primo tanto che blocca l’insegnamento di Gesù. L’argomento infatti era pesante per i Dodici, riguardava le loro dispute su chi fosse il più grande. Invece di lasciar continuare Gesù sull’importanza della piccolezza evangelica,
    subito si è trovato un pretesto per cambiare discorso.
    Quando si riceve un insegnamento che causa agitazione subito si cerca di cambiare discorso, fare finta
    di nulla.
    Gesù aveva richiamato i Dodici, sentiva nei loro cuori un turbamento che paralizzava la vita spirituale e li
    rendeva poco attenti. L’interesse era rappresentato dall’apparenza e non dalla consistenza, era più importante diventare il più grande tra loro piuttosto che grande davanti a Gesù. Comunque, questa distrazione tra i Dodici ci
    poteva pure stare, stavano iniziando un cammino di Fede nuovo e che aveva già stravolto la loro esistenza.
    I discorsi tra gli Apostoli ruotavano su questo problema: chi è il più grande, chi ha più prestigio, chi conta di
    più? Questo pensiero turbava i loro cuori e si tranquillizzavano solo quando parlava Gesù, altrimenti in sua assenza ricominciavano a discutere. Una debolezza che scomparirà nel tempo, però Gesù spiegò che nel Cristianesimo nascente è grande chi si fa piccolo. Non è una contraddizione e lo sappiamo bene.
    Nel mondo conta la grandezza e che è la manifestazione della superbia, pianta mortale che divora ogni verità. Nel mondo prevale l’apparenza alla consistenza, lo spessore spirituale non si vede e pochi lo percepiscono. Se un buon cristiano si comporta bene e mostra virtù oggi rarissime, i peccatori accecati dal sole della
    superbia non comprendono che quelle virtù sono frutto di sforzi e di esercizi di rinnegamento, considerano
    semmai quel cristiano come un bonaccione.
    Il mondo non comprende le cose di Dio, non conosce la piccolezza interiore che rende una persona maestosa
    di bellezza davanti a Dio e in mezzo alla gente ipocrita e sfrontata. Chi segue Gesù scopre un mondo spirituale
    bellissimo, anche se deve soffrire per il contatto con quanti non pregano, però rimane sempre con una immensa
    pace interiore. La mancanza di questa pace indica che non c’è una buona comunione con Gesù.
    Gesù indicava ai Dodici di scoprire la semplicità di un bambino, infatti un bambino non ha presunzione, vanità, doppiezza.
    Gesù capovolge i criteri degli Apostoli e dei mondani di oggi, lo ha dimostrato con la sua Vita e la sua perfetta coerenza.
    Egli è contento quando tra due o più persone nasce una sana competizione per la pratica del Vangelo. Se c’è
    un’emulazione per il meglio allora è diverso, ma se è per il peggio cadono tutti nella rete dei diavoli. Chi ha talenti li deve sfruttare e deve mostrare le sue capacità, non può tenerli nascosti. Se si occupano ruoli autorevoli
    non è mai un problema se si esercitano con bontà e verità. Anche in queste circostanze si è grandi davanti a Gesù.
    La piccolezza evangelica perfetta l’ha osservata solamente la Madonna, è la Maestra di vita spirituale
    e a Lei dobbiamo rivolgerci.
    Chi segue la Madre di Dio scopre la vera umiltà e riesce a controllarsi in qualsiasi circostanza. La vita spirituale di ognuno di noi deve fondarsi sull’umiltà, è un cammino impegnativo ma non c’è gratificazione e gioia
    più grandi di questa piccolezza evangelica.
    Dobbiamo piacere a Gesù, come Lui ha fatto con il Padre, non ci interessano i giudizi del mondo accecato,
    sono importanti le considerazioni del Signore. È grande in questo mondo chi appartiene a Gesù e non chi ha più
    soldi, perchè perderà tutto, non porterà nulla con sè nell’altra vita, se non pochi abiti! Preghiamo per la conversione di quanti non hanno incontrato Gesù.
    Il vero modello di vita è il Signore, in Lui scopriamo il vero senso della vita e il modo migliore di vivere. “Se
    dunque Io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi
    ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto Io, facciate anche voi”.
    CONTINUIAMO LE INTENSE PREGHIERE ALLA MADONNA CON LA RECITA GIORNALIERA DEL SANTO ROSARIO PER ME, PER VINCERE L’ATTACCO PORTATO DA SATANA, SCIOGLIENDO QUESTO NODO OPPRESSIVO. CHI
    MI VUOLE BENE, PREGHI MOLTO PER ME.
    Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.
    Proposito
    Cercherò di mantenere il clima di raccoglimento e dialogo con Dio nelle mie attività.
    Pensiero
    La conversione è cosa di un istante. La santificazione è lavoro di tutta la vita (San J. Escrivà).

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